Il sito web
In una società in continuo sviluppo tecnologico, il sito web è diventato un’attività fondamentale per qualsiasi professionista, associazione o attività commerciale, piccola, media o grande impresa di ogni settore di mercato: dall’abbigliamento ai prodotti di elettronica, dagli alimentari ai medicinali, dall’editoria alla musica, dallo sport ai servizi.
Ovviamente esistono diverse tipologie di siti web, ognuna con le sue peculiarità ed adatta a specifiche esigenze: non è insolito cadere un po’ in confusione non sapendo che differenza passi tra sito internet personale, informativo/istituzionale ed e-commerce.
Un sito internet personale è il sito appartenente ad una persona vera e propria, che di solito può contenere informazioni autobiografiche o focalizzate su interessi personali. Questo tipo di sito, più che per promuovere un’attività, può essere utilizzato per divulgare l’immagine pubblica di un personaggio o, ad esempio, del titolare dell’azienda stessa. Il sito può evidenziare la cordialità, la serietà la disponibilità di colui che gestisce l’attività commerciale. E con piccole informazioni autobiografiche come curiosità e successi lavorativi, soddisfacendo così la curiosità dei clienti abituali.
Un sito internet informativo/istituzionale serve a presentare l’azienda ed i prodotti/servizi da essa offerti. Questo tipo di sito deve racchiudere in sé tutte le informazioni necessarie per invogliare il visitatore a recarsi presso l’attività, per acquistarne i prodotti o usufruire dei servizi visionati sul sito. Deve essere strutturato in modo semplice, proprio come se fosse un volantino online. La home page sarà la copertina, che mette in evidenza il nome dell’attività e ciò di cui si occupa, o cosa vende: una sorta di “riassunto” di tutti i contenuti. Le due pagine che non devono assolutamente mancare su un sito informativo/istituzionale sono: quella dedicata all’elenco dei prodotti/servizi, descrivendoli in modo dettagliato e magari affiancati da qualche immagine che dia un’idea più concreta al cliente, e quella dei contatti dove inserire email, numero di telefono e indirizzo dell’attività commerciale.
Un sito internet e-commerce, a differenza di quello informativo/istituzionale, permette di vendere sul web prodotti o servizi. Un e-commerce è a tutti gli effetti un punto vendita, e richiede lo stesso impegno per gestirlo.
Inseriamo quindi i prodotti che vogliamo vendere, potendo sempre aggiornare il prezzo, inserire sconti o promozioni. I prodotti in vendita su un e-commerce devono essere ben visibili e divisi per tipologia così da avvantaggiare la ricerca del cliente.
Il vantaggio è quello di poter vendere non solo ad un pubblico locale ma su una più ampia scala. Vantaggioso anche per chi compra, che può fare shopping seduto comodamente davanti al computer di casa propria o dal proprio smartphone.
Il web ha, in sostanza, rivoluzionato le modalità di contatto e di vendita, permettendo di avvicinarsi al cliente/consumatore/utente, sempre più attento alle offerte e costantemente alla ricerca di un rapporto diretto con il produttore/fornitore.
Il proprio bacino di utenza da locale diviene globale ed in continua espansione, il trasferimento delle informazioni è sempre più istantaneo, visto anche l’avvento degli smartphone e dei tablet (che rappresentano più del 60% del traffico Internet mondiale – fonte wearesocial.com).
I costi possono essere ridotti eliminando gli intermediari e grazie ad una promozione dei prodotti/servizi estremamente targettizzata che assicura una incisività irraggiungibile coi metodi tradizionali, grazie anche alla sinergia con strumenti potenti come i social network e i motori di ricerca.
Entrare in questo mercato è ormai una scelta obbligata, e bisogna farlo con professionalità. L’importante è considerare che il sito web deve essere seguito passo dopo passo, affidandosi alle giuste competenze, occupandosi della manutenzione e promuovendolo: il 74% delle persone che hanno acquistato prodotti in Italia ha effettuato ricerche online prima di acquistare (Fonte: Consumer Barometer di Google).
I progetti sviluppati da Idemedia sono preceduti da studi di settore ed analisi di mercato, dei competitor e del target di riferimento e su questi si basa ogni fase di realizzazione.
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L’uso dei colori nel web design
La teoria del colore si basa su una combinazione di nozioni scientifiche, psicologiche e culturali: l’idea è che il colore sia molto di più di un fenomeno ottico perché in grado di provocare e rappresentare uno stato d’animo o influenzare emotivamente l’utente e per questo ha un ruolo importante nella comunicazione visiva e di conseguenza anche sul web.
Ci sono dei fatti chiave della teoria dei colori che sono indiscutibili. È stato determinato che ci vogliono solo 90 secondi perché un cliente formuli un’opinione su un prodotto, e il 62-90% di questa interazione è determinata dal colore del solo prodotto. I colori spesso definiscono la percezione del pubblico sul tuo marchio e su ciò che rappresenti.
La scelta del colore nel web dovrebbe essere guidata da tre fattori principali:
- Contrasto: la scelta di un colore chiaro ed uno freddo facilita la leggibilità e richiama l’attenzione;
- Complementazione: l’utilizzo di colori complementari può valorizzare entrambi e creare una combinazione efficace;
- Vibrazione dei colori: la variazione tra colori caldi o colori freddi.
La scelta delle giuste tonalità, assieme a struttura, disposizione degli elementi e font, contribuisce all’efficacia comunicativa di un sito web. Accostando le cromie corrette è possibile rafforzare il settore di appartenenza dell’azienda, i valori, la percezione del mercato e dei propri consumatori. Il colore è quindi un elemento strettamente collegato al target e al messaggio da veicolare con l’obiettivo di fare leva sull’impatto emotivo e suscitare delle reazioni.

La tentazione per le persone che iniziano nel web design è di usare molti colori. I siti web di maggiore impatto sono quelli che riducono al minimo l’uso del colore. Spesso la più grande affermazione che un sito web può fare è nella sua semplicità. In linea di massima è consigliabile limitarsi a tre colori: un colore principale utilizzato per la maggior parte del sito, un secondo colore per le aree secondarie e un terzo colore a contrasto per mettere in evidenza solo alcuni elementi all’interno delle pagine.
La scelta cromatica deve ovviamente tenere conto di un’eventuale storicità dell’azienda o, al contrario, per creare una rottura con il passato optando per soluzioni volutamente differenti.
I teorici del colore non sono poi d’accordo sul fatto che il bianco sia o meno un colore, l’uso abbondante dello spazio bianco però è una caratteristica di design potente. Prendiamo, ad esempio, il sito web più popolare al mondo: Google: è praticamente tutto bianco: il bianco è spesso dimenticato, perché il suo uso principale è come colore di sfondo ma la maggior parte dei siti web ben progettati oggi utilizza un sacco di spazio bianco per creare un senso di libertà, spaziosità e traspirabilità.
Quel che è certo è che la combinazione di colori di un sito web influisce sull’accessibilità e sull’usabilità.
L’uso dei font nel web design
In ogni progetto di design che coinvolge del testo va considerata quella che si definisce la gerarchia tipografica. Per tipografica, in questo contesto, non si intende qualcosa che ha a che fare con il lavoro di stampa, bensì l’utilizzo corretto dei font per organizzare i contenuti migliorando la lettura.
Le vie percorribili sono principalmente due: usare due font diversi per titolo e testo oppure usare una sola famiglia di font sfruttando pesi e larghezza diversi per creare una gerarchia.
Nel primo caso la scelta migliore sarebbe quella di scegliere due font complementari: uno Serif (con le grazie) e uno Sans Serif (a bastoncino). I font Sans Serif come il Garamond o il Bodoni sono adatti al testo risultando più leggibili in corpi piccoli (10-12) mentre i font Sans Serif vanno bene per i titoli in quanto danno la resa migliore in corpi generosi (32-64).
Scegliere due font che si armonizzino bene non è facile, bisogna tener conto di diversi fattori: il peso di ognuno (quanto il font è spesso sia nella versione normale che grassetto), la personalità del font (esistono font che risultano più introversi come i condensed e altri che risultano più aperti come i narrow), inoltre occorre anche ricordare il tipo di design che si sta andando a realizzare e che mentre alcune regole vanno bene e sono state codificate per la stampa altre possono risultare deleterie per contesti come il web.
Per quanto riguarda la personalità dei font, che poi contribuisce a definire per la maggior parte lo stile del design, ad esempio il Myriad Pro Condensed Bold è, come la maggior parte dei font condensed, un carattere introverso, chiuso e nella versione bold ha un peso importante quando viene utilizzato nei corpi di grandi dimensioni, il Bodoni è un font serio, importante e con un peso non indifferente. L’unione dei due font sembra conferire eccessivo rigore e peso: sono due font che, pur essendo complementari, non si equilibrano.
Esempi di associazione font
Questo è il font FuturaQuesto è il font Bodoni. Questo è il font bodoni Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. |
Questo è il font BodoniQuesto è il font Futura. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. |
Questo è il font FuturaQuesto è il font Futura. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. |
Questo è il font VerdanaQuesto è il font Georgia. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. |
Questo è il font GeorgiaQuesto è il font Verdana. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. |
Questo è il font Gill SansQuesto è il font Garamond. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. |
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